OmissisIses, il ruolo decisivo nella “madre delle truffe”

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Per chi ancora non lo sapesse la vicenda dell’ex cooperativa Ises, oggi Nuova Ises, rappresenta una delle maggiori truffe alla pubblica amministrazione consumate, ed oggi tentate in prosieguo, negli ultimi anni sull’intero territorio provinciale. Dodici milioni di buco nelle casse dell’erario che ancora non si sa (sul piano ufficiale) chi dovrà ripagarlo, oltre ad una lunga teoria di reati già consumati ma mai guardati veramente dagli inquirenti salernitani, su tutti il sequestro di una dozzina di disabili usati come ostaggi perché ultimi tra gli ultimi.

Una lunga storia, impossibile ora da riassumere in poche righe. Cosa c’entra l’ex sindaco di Eboli? Cariello c’entra e pure molto perché la partita cinque anni fa era quasi chiusa, l’emorragia illegale di denaro pubblico si stava esaurendo, le cose stavano riprendendo un minimo di normalità. A quel punto entra in scena Cariello che inizia a brigare, a fare atti falsi con la complicità di funzionari e dirigenti Asl ancora inappagati, con i metodi che poi abbiamo conosciuto e che l’hanno condotta venerdì dietro le sbarre. Trascina un’intera giunta e un intero consiglio comunale (il “giocattolo” cui accennava il gip Scermino) in un percorso platealmente illecito fatto di autorizzazioni sanitarie false, varianti urbanistiche ad personam per trasferire la sede della coop, occupazione illegale della Casa del Pellegrino, andirivieni tra Asl e Regione a caccia di certificazioni, a loro volta fasulle, per mantenere in vita un’entità morta. Un macello, in parole povere, che ha già causato danni al bilancio comunale per circa 6 milioni di euro per la revoca del finanziamento regionale del centro polifunzionale. Il tutto con il solito refrain dei “posti di lavoro da salvare”, ignorando che se pur fosse stata tale l’intenzione se ne perdevano diversi altri come effetto delle sue condotte illegali. Per non dire del cinismo dinanzi a povericristi senza tutela legale, senza diritti, senza voce che erano stati trasferiti in altre strutture e che solo un apparato inquirente come quello del tempo ha consentito rimanessero sequestrati a Eboli.

Una vera pagina nera, ignorata dai più ma non da tutti. Ora tutto è appeso ad una decisione del Tar che dovrebbe pronunciarsi prossimi giorni sull’ipotesi di far ripartire il meccanismo di accreditamento della Nuova Ises presso la Regione, manovra rischiosissima che, alla luce degli ultimi eventi, potrebbe non essere più garantita nonostante «l’accreditamento» che ha (aveva) Cariello in regione Campania grazie alla miliardesima giravolta politica, stavolta targata Partito Democratico. I rapporti che l’ex sindaco coltiva con il “gotha” Dem (leggasi Piero De Luca e Franco Alfieri su tutti) da venerdì non saranno più gli stessi, di conseguenza anche altre “rassicurazioni” di natura politica ottenute in questa tstoria della coop ebolitana potrebbero non reggere l’urto. E tutto lascia intendere che saranno dolori su dolori.

*dal “Quotidiano del Sud” del 11 ottobre 2020

 

Peppe Rinaldi

Giornalista

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