AGORA'CronacheOmissisTedeschi ladroni, derubano perfino i napoletani

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Non un turco ma un crucco napoletano, anzi due. L’ossimoro, al di là del mitologico film con Totò, si spiega con quanto successo ieri a Capri: una coppia di turisti tedeschi avrebbe sottratto, con partenopea destrezza, il portafoglio di un signore che viaggiava verso l’isola azzurra a bordo dello stesso aliscafo. Scene che in genere vengono raccontate con i protagonisti in posizione rovesciata e che stavolta, invece, regalano al cronista ampi spazi “interpretativi”.

 Intanto il fatto.

Durante un viaggio di linea tra Napoli a Capri un operaio cinquantenne, originario del capoluogo, si accorge di esser stato alleggerito del proprio borsellino, contenente i soliti documenti, alcuni effetti personali e “appena” cinquanta euro. L’aliscafo stava per attraccare e, pertanto, l’uomo appena sbarcato segnala la cosa ad una pattuglia della polizia di stato, diretta dal vice questore Maria Edvige Strina, che stava monitorando un porto già preso d’assalto dalle fiumane turistiche. La vittima del furto non si limita però a denunciare l’accaduto ai poliziotti ma indica loro la probabile fonte della sventura. «Secondo me sono stati quei due, quella coppia lì» dice l’operaio agli agenti, i quali bloccano immediatamente i due per un controllo. Ed è qui che scoppia il caso che ha fatto strabuzzare gli occhi a protagonisti e testimoni: si trattava di un uomo e di una donna, rispettivamente di 50 e 35 anni, turisti, di nazionalità tedesca. La letteratura -diciamo- avrebbe voluto il contrario, cioè che due napoletani ripulissero il portafoglio di qualche turista, specialmente se proveniente dal nord, sia esso Italia che Europa: ma non sarebbe stata una notizia. Lo è diventata, invece, per effetto della logica dei contrari: un po’ come quando è l’uomo a mordere un cane e non viceversa.

Ambedue provenienti da Friburgo, germanica città della Brisgovia ai limiti di quella «foresta nera» che fu la tomba di un pezzo dell’esercito di Augusto («Varo, rendimi le mie legioni» si disperava l’imperatore romano dopo lo sterminio delle sue truppe per mano dell’eroe locale Arminio), quando hanno visto gli agenti di polizia avvicinarsi hanno pure tentato di disfarsi del portafoglio lanciandolo dentro un cassonetto di rifiuti: la prova del misfatto, tant’è che, opportunamente recuperato, non solo è stato restituito al malcapitato operaio (il quale, tra l’altro, non stava andando a Capri per vacanza ma per lavoro) ma è servito alla polizia per formulare con maggiore sostanza la relazione contro la coppia tedesca. I “crucchi” sono stati infatti denunciati in stato di libertà (il famoso “piede libero”) per furto con destrezza: se fosse accaduto a Friburgo, a Lipsia o a Berlino chissà Der Spiegel che copertina avrebbe concepito.

Alla luce di certa attualità politica, poi, non si è fatta attendere l’ondata social successiva al diffondersi della notizia: la rete è infatti implacabile e subito si è scatenata ora con l’accostamento tra il furto perpetrato dai due tedeschi in danno di un uomo del Mezzogiorno d’Italia e la Germania di Angela Merkel che «ci» starebbe affamando, ora con il superamento dell’allievo sul maestro di raggiri ed artifizi vari. In verità, l’unica cosa che ormai conta si trova condensata in tre numeri, quelli della smorfia napoletana: 63 (il furto) 71(la polizia) e 44 (l’isola abitata) è il terno che molti campani hanno iniziato a giocare nelle ricevitorie del Lotto. Mentre Libero va in stampa potrebbe già essersi accesa una lieta luce nelle case di chi abbia azzeccato l’insolita combinazione. Sperando che i tedeschi non imparino con altrettanta fretta pure come sbancare una lotteria.
Dal quotidiano “Libero” del 3 giugno 2018

 

Peppe Rinaldi

Giornalista

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