OmissisPolisLa Carfagna “si dimentica” che Caldoro è di Forza Italia

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Era fuoco che covava sotto la cenere, prima o poi qualcuno o qualcosa l’avrebbe ravvivato. Infatti, è stato sufficiente un mancato invito ad una convention politico-organizzativa per riaccendere il conflitto tra le due “anime” di Forza Italia in Campania. Da un lato l’ex governatore Stefano Caldoro, dall’altro il già ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna.

 

Ne ha parlato per alcuni giorni la stampa locale. Ricapitoliamo.

Il due dicembre il partito di Berlusconi ha organizzato a Salerno un raduno in vista della campagna elettorale. Tutti invitati, militanti, dirigenti e rappresentanze istituzionali varie, eccezion fatta per Stefano Caldoro e Fulvio Martusciello, eurodeputato azzurro, politico esperto e rara avis nel panorama della politica di centrodestra, area dominata dal “piddino” Vincenzo De Luca da almeno un ventennio. L’ex presidente e l’europarlamentare sconterebbero alcune critiche rivolte alla gestione del partito targata Carfagna, giudicata di scarso radicamento territoriale e sub-appaltata a gruppi dirigenti a tratti evanescenti, laddove individuabili, a tratti poco incisivi quanto sarebbe necessario: ma si tratta di un problema diffuso in numerose aree del paese, non certo un’esclusiva campana, il che però non muta i termini della questione.

L’occasione di una replica l’ha data proprio il raduno dello scorso sabato: da Napoli “scendono” a Salerno i fedelissimi dell’ex ministro (assente), il coordinatore regionale De Siano, parlamentari e dirigenti locali o di altra provenienza, meno l’uomo che circa sette anni fa li condusse alla conquista di Palazzo Santa Lucia. Semplice anomalia o malcelata rappresaglia? Forse ambedue le cose. Sta di fatto che l’aria che tira non appare delle migliori, nonostante la rituale corsa alla motivazione: «Non era un convegno ad inviti», «Sui manifesti non c’è alcun nome» hanno specificato i “leaders” locali di Fi. Sottotraccia viaggia la fisiologica corsa al riposizionamento per un posto in lista alle Politiche. «Siamo tutti precari, io stesso non sono sicuro della mia ricandidatura» affermerà pubblicamente, a valle di feroci botta e risposta tra le due fazioni, il deputato Enzo Fasano, commissario provinciale di Fi. Breve ma eloquente autodafè, di poche ore precedente un calmierante «Nessun veto, avanti tutti insieme». Ci sperano in molti, ci credono in pochi.
dal quotidiano “Libero” del 6 dicembre 2017

*Foto da “lostrillone.tv”

 

Peppe Rinaldi

Giornalista

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