NovaetveteraBadia di Cava: don Massimo Apicella, novello sacerdote «a servizio delle anime»

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A distanza di cinque anni dall’ultima il 12 aprile, solennità di S. Alferio, alla Badia di Cava si è avuta una nuova ordinazione sacerdotale. Il novello sacerdote è D. Massimo Apicella, che ha emesso nel 2009 la professione solenne per l’Ordine Benedettino e in quella che fu la Congregazione Cassinese divenendone così monaco. Per volontà dell’Abate ordinario D. Michele Petruzzelli, D. Massimo è stato elevato alla dignità sacerdotale per l’unzione delle mani ad opera di mons. Orazio Soricelli, arcivescovo di Amalfi-Cava, celebrando la sua prima messa domenica 17 aprile, la domenica del “Buon Pastore”, IV di Pasqua, tradizionalmente riservata alle ordinazioni sacerdotali da parte del Papa.

 

 

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Una felice e voluta coincidenza a cui si è ispirata anche la prima omelia di D. Massimo. “Io sono il buon Pastore e conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”: il ben noto versetto del Vangelo di Giovanni è quello che in filigrana traduce il senso del sacramento dell’Ordine e a cui papa Francesco ha inteso dare ulteriore rilevanza con la sua famosa espressione, diventata quasi slogan abusato, “pastori con l’odore delle pecore”.

A tale dimensione si sono ispirate le parole di D. Massimo, laddove ha messo in correlazione missione e martirio. “Il buon Pastore dà la sua vita per le sue pecore”, incalza il passo evangelico a dimostrazione che il sacerdozio non è un titolo onorifico, ma un servizio per le anime fino all’esito estremo del martirio. Stessa lunghezza d’onda dell’omelia del Papa per le ordinazioni sacerdotali di quest’anno. “Portare la morte di Cristo in voi stessi, e camminare con Cristo in novità di vita”, sono state le parole che Francesco ha indirizzato agli ordinandi per sottolineare la centralità della Croce e del martirio nell’esperienza sacerdotale, perché “senza croce non troverete mai il vero Gesù e una croce senza Cristo non ha senso”. A questo ha alluso chiaramente anche il novello sacerdote della Badia nel ricordare la lunga teoria di martiri che ancora oggi, a tutti i livelli di vocazione del popolo di Dio, testimonia la fedeltà alle parole di Cristo.

D. Massimo Apicella con l’ordinazione presbiterale è incardinato come monaco-sacerdote nell’abbazia territoriale della SS. Trinità di Cava de’ Tirreni, che, pur privata per decisione della S. Sede della sua minima diocesi dal 2013, conserva tutte le prerogative di giurisdizione diocesana sui membri della comunità monastica e in capo al suo abate.

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Nicola Russomando

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