MercatoVendite a domicilio: Campania, prima regione del Sud per fatturato

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Vendita a domicilio: Campania prima regione del Sud con 170 milioni di fatturato e 22mila venditori, il maggior numero in Italia. Univendita rende noti i dati regionali 2019 delle aziende associate. La Campania è la seconda regione in classifica per fatturato: quasi 170 milioni di euro, che rappresentano il 10,7% delle vendite nazionali. Nella regione operano 22.500 venditori, il 15,4% del totale.
Il presidente Ciro Sinatra: «Dopo il lockdown il nostro settore è stato protagonista di una pronta ripresa e sta attirando un gran numero di persone alla ricerca di una seconda vita professionale»

La Campania è protagonista quando si parla di vendita a domicilio. Secondo i dati 2019 relativi alle imprese associate Univendita, la maggiore associazione di categoria del settore, la Campania primeggia per numero di venditori: ben 22.575, il 15,4% dei 146mila addetti che lavorano per le aziende di Univendita. E la Campania è seconda in classifica per quanto riguarda il fatturato, con 169 milioni 846 mila euro, pari al 10,7% del fatturato complessivo delle aziende di Univendita (pari a 1,587 miliardi di euro).

L’area del Sud e Isole rappresenta il 34,3% delle vendite nazionali. In questa area, dopo la Campania, in classifica troviamo Sicilia (115 milioni 876 mila euro, il 7,3% del totale italiano) e la Puglia (104 milioni 765 mila euro, 6,6%). Per quanto riguarda invece la classifica nazionale del fatturato, la Campania è preceduta dalla Lombardia (con 242 milioni 854 mila euro, il 15,3% del totale) e seguita dal Veneto (9,9% del fatturato, pari a 157 milioni 147mila euro).
Complessivamente, nelle regioni del Sud e Isole opera quasi la metà dei venditori italiani, il 49,8%. Ancora una volta è la Campania a guidare la classifica, seguita da Sicilia (20.229 venditori, pari al 13,8% del totale) e Puglia (13.926, 9,5%).

«Il Sud primeggia per numero di venditori – spiega il presidente di Univendita Ciro Sinatrae questo si deve al fatto che in quest’area, dove la bassa occupazione femminile è un problema, la vendita a domicilio viene scelta da un alto numero di donne perché con questa attività possono conciliare lavoro e impegni familiari». 
Se i dati 2019 confermano le tendenze degli anni precedenti, alcune sorprese potrebbero arrivare dalle future rilevazioni post-Covid. «È naturalmente troppo presto per poter ipotizzare se l’impatto della crisi si tradurrà in grossi cambiamenti nella distribuzione regionale di fatturato e di venditori – sottolinea Sinatra –. Ciò che sappiamo è che dopo il lockdown la vendita a domicilio è stata protagonista di una pronta ripresa, con livelli di fatturato nei mesi estivi in crescita rispetto al 2019. Possiamo quindi prevedere che il nostro settore, che ha sempre svolto un ruolo anticiclico dal punto di vista occupazionale, continuerà ad attrarre nei prossimi mesi un gran numero di persone alla ricerca di una seconda vita professionale o di una modalità per integrare il reddito familiare. Le nostre imprese in questo momento offrono oltre 30mila opportunità di lavoro supportate da percorsi di formazione gratuita e qualificata».

 

 

Redazione Eolopress

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