AGORA'Marina di Eboli, un mare di rifiuti

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L’Arpac certifica, il Comune plaude mentre i bagnanti fuggono e a gambe levate se ciò che gli si offre è un mare di rifiuti, nel senso letterale, tant’è che in acqua oggi troviamo non solo scarti d’agricoltura, bensì piatti e bicchieri in plastica, pannolini, stracci, insomma sembrerebbe che qualche tir bloccato all’impianto stir di Battipaglia si sia diretto alla foce del Sele per sversare l’incomodo carico. 

E pensare che appena quindici giorni fa l’Arpac, come del resto ogni anno, ha certificato la balneabilità delle acque da Battipaglia a Capaccio, definita di “eccellente qualità”.
Ad incorniciare il quadro non si è fatta attendere l’autocelebrazione dell’ente comunale, che grazie al controllo sistematico degli scarichi è riuscito a raggiungere questo obiettivo: “I continui controlli effettuati, le verifiche sugli scarichi, i sopralluoghi in aziende agricole ed industriali, per controllare reflui e scarti di lavorazione, hanno impedito che si perpetrassero azioni a danno dell’ambiente e delle acque”, questo dichiarava Ennio Ginetti, assessore comunale all’Ambiente.
Un miraggio verrebbe da dire, visto che ad oggi alla foce del Sele e lungo tutto il litorale ebolitano la scena non cambia: i rifiuti galleggiano in mare aperto.
 
Le premesse ci sono tutte per inaugurare la stagione estiva.   

 

IL VIDEO  

 

Emanuela Carrafiello

Giornalista

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