ARCHIVIOIl fazzoletto bianco sventola, il sangue si è sciolto: San Gennaro c’è

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NAPOLI- Alle ore 10.11 si e’ rinnovato, nella cattedrale di Napoli, il fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro. Nell’ampolla tenuta in mano dall’arcivescovo della citta’, cardinale Crescenzio Sepe, il sangue si e’ sciolto come accade ogni anno nel giorno della celebrazione della festivita’ del santo patrono partenopeo e campano. Prodigio salutato dallo sventolio di un fazzoletto bianco.

 


Quando il cardinale Sepe ha annunciato l’avvenuto prodigio, prendendo nelle sue mani la teca con le reliquie del Santo, il sangue era gia’ liquefatto.

“Vi do il lieto annuncio, la bella notizia”, ha detto commosso il presule dall’altare. L’evento prodigioso, infatti, si era gia’ verificato quando le ampolle sono state prelevate dalla cassaforte in compagnia del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a capo della Deputazione. E’ bastato poco, quindi, per rinnovare il miracolo. Questo, secondo un’antica tradizione, sarebbe di buon auspicio per l’intera citta’ e per i napoletani. L’usanza popolare vuole, infatti, che un ritardo annuncerebbe disgrazie e cattivo augurio per cittadini che abitano alle falde del Vesuvio. Una folla assiepata nella cattedrale di Napoli e un lungo applauso hanno salutato la liquefazione del sangue e l’esposizione del busto in argento del Santo. Prima del miracolo i fedeli, riuniti nella Cattedrale e arrivati non solo dalla Campania, avevano intonato litanie implorando il prodigio con canti e preghiere. Il prodigio, atteso da migliaia di credenti, da secoli si tramanda tre volte l’anno: il 19 settembre, giorno dedicato al santo patrono, il 16 dicembre e il sabato che precede la prima domenica di maggio. In tutte le occasioni l’ampolla che contiene il sangue del martire e vescovo beneventano viene esposta per poter assistere al miracolo.

Nei banchi presenti autorita’ politiche come il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ma anche le piu’ alte cariche della magistratura e delle forze dell’ordine,tra cui il prefetto partenopeo Francesco Musolino e il procuratore capo di Napoli, Giovanni Colangelo. In cattedrale anche il presidente del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis. Fuori il Duomo un maxischermo ha permesso ai pellegrini di assistere alla cerimonia religiosa, mentre sono stati moltissimi quelli che, con tablet e smartphone, hanno fotografato quando stava avvenendo dentro e fuori la Cattedrale, soprattutto al passeggio della processione con l’ampolla contenente il sangue e il busto argenteo, capolavoro dell’arte orafa della citta’. “Viva San Gennaro”, ha urlato la folla al passaggio delle reliquie.

Negli ultimi anni la citta’ ha dovuto aspettare poco prima che il prodigio si rinnovasse. Nel 2005 il miracolo si e’ verificato alle 9.57, nel 2006 alle 9.37, nel 2007 alle 9.31, nel 2008 alle 9.43, nel 2009 alle 9.56, nel 2010 alle 9.22, nel 2011 alle 9.11, nel 2012 sempre alle 9.11 e lo scorso anno alle 9.41. Bisogna, pero’, sottolineare che la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Sepe gli anni scorsi era iniziata alle 9 e non alle 10 come avvenuto oggi.

I riti solenni per la festivita’ di San Gennaro sono iniziati nella giornata di ieri alle 16.30 quando, nella Chiesa delle Sacramentine in via Duomo, monsignor Antonio Tredicini, canonico della Cattedrale e assistente spirituale del Comitato Diocesano San Gennaro, ha accolto l’arcivescovo prelato di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, con il sindaco e i fedeli del territorio della Diocesi di Pompei che quest’anno ha offerto l’olio per la lampada votiva. Il corteo ha raggiunto la chiesa di San Giorgio Maggiore, sempre in via Duomo, dalla quale e’ partita la processione fino alla Cattedrale dove si e’ svolto il Rito Vigilare della Celebrazione dei Primi Vespri, presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe. Terminati i Vespri e dopo aver venerato le reliquie del Santo custodite nella cripta della Cattedrale, si e’ provveduto all’accensione della lampada votiva sul sagrato del Duomo.

All’accensione della lampada hanno provveduto le “staffette della fede” composte da sette atleti che sono partite da tre punti di riferimento nella vita del martire: il santuario di san Gennaro a Pozzuoli; le catacombe di san Gennaro a Capodimonte e la chiesa di san Gennaro ad Antignano, nel quartiere partenopeo Vomero. Le tre staffette, autonomamente, hanno raggiunto quasi contemporaneamente il Duomo per l’accensione della lampada. La Liturgia della Parola di questa mattina, invece, e’ iniziata alle 9.00 nella Cappella del Tesoro, all’interno del Duomo. Dopo il rito dell’apertura della cassaforte che contiene il Reliquiario con le ampolle del sangue, si e’ avviata la processione per raggiungere l’altare maggiore della Cattedrale dove sono state esposte le reliquie. Liturgia e’ poi proseguita con i riti di impetrazione. Alle 11 iniziera’ la concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Napoli. Alle 18.30, infine, ci sara’ la concelebrazione eucaristica.

asca

*foto da “www.pianetamamma.it”

Redazione Eolopress

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