ARCHIVIOCamere di commercio e aziende speciali/4: i dirigenti perdono la bussola e chiedono l’intervento della magistratura

admin29/08/2014
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Camera-commercio-salerno

Ho salutato la famiglia, baciato i figli e raccolto mestamente la valigia con i residui averi disponibili. Sono pronto a consegnarmi, prima che intervenga da sola. Consegnarmi a chi? E perché? Alla magistratura, va da sé, in Italia tutti si rivolgono alla magistratura, per qualsiasi cosa: si tratta dell’unica, vera, attenuante che libera la categoria da eccessivi sospetti di inefficienza. Bene, caro direttore, passiamo ai fatti. A quanto pare una normalissima inchiesta giornalistica su uno dei veri palazzi del potere, la Camera di commercio di Salerno (foto) ha fatto perdere la bussola ai propri dirigenti. 

Sarà la complicità del caldo umido o lo stupore per la scoperta che sulla carta si possano perfino stampare notizie, non saprei: sta di fatto che non si era ancora sentita la richiesta di intervento della magistratura per «fermare» una campagna di stampa. Almeno non così, almeno non io. Non è chiaro se siamo ad ‘Oggi le comiche’, ‘Scherzi a parte’ o giù di lì. La tragedia vera è che, a volte, tutto appare ammissibile, anche che qualcuno, animato dalle solite buone intenzioni, prenda sul serio l’esilarante invito diffuso in una nota stampa altrettanto esilarante. Ma il mio, caro Tommaso, è puro pessimismo, mi rendo conto. Andrà di certo in altro modo.

I nostri famosi cinque lettori hanno letto il comunicato stampa diffuso da un certo Gerardo Milito, capo ufficio stampa Cciaa e responsabile pubbliche relazione Intertrade. Che, temo, non abbia capitalizzato a sufficienza l’Abc del comunicatore: farsi capire. Nessun problema, accade molto di peggio. Mi domando se non sia lo stesso Milito, dipendente Cciaa, il cui nome ricorre spesso in alcune delibere per incarichi professionali oltre i limiti di legge: ne ha, ad esempio, ottenuto uno di 8mila euro un paio d’anni fa proprio da Intertrade per “prestazioni occasionali”, le quali per legge non possono essere superiori ai 5mila, con tutti i profili e le conseguenze fiscali, normative, contabili, societarie che la circostanza comporta. Ma è in ottima compagnia il signor Milito, non se ne adonti, anzi, a lui hanno dato anche poco rispetto a cifre golose riconosciute ad alcuni colleghi.

Premesso che una nota che impegni così pesantemente un ente importante come la Camera di Commercio -che si rivolge ai magistrati per fermarmi/ci- sprovvista peraltro della firma del presidente o di qualche alto papavero, sembra più uno scherzo che altro, prendiamola per buona e vediamo di farci almeno un paio di risate senza batter troppo sulla libertà di stampa e di opinione e bla bla bla: si è liberi quando non ci si autocensura troppo, tutti ci auto-censuriamo almeno un po’, il resto è chiacchiera. Il discorso è aperto.

La cosa fantastica della nota stampa è la premessa: «Cari colleghi vi invio una nota redatta con l’ausilio del nostro legale…». L’ausilio del nostro legale? Se così fosse ci si chiede dove li trovino in Camera di commercio avvocati tanto astuti da consigliare di mandare ai media una nota ufficiale in cui, oltre a straparlare di «campagna di stampa strumentale» (strumentale de che?) e «forsennata» (capisco l’abitudine allo zuccherino ma se questa è forsennata…) «si richiede l’intervento della magistratura»? A giudicare da come gestiscono il danaro pubblico ci si potrebbe pure rispondere da soli, in verità. Ma andiamo oltre. E che dovrebbe fare la magistratura? Arrestarmi? Sequestrarmi la penna? Propormi per l’esilio? Condannarmi alla pena dell’ascolto per un anno della registrazione audio di uno dei tanti interessanti convegni che fanno in Cciaa? Oppure il video per due anni di fila delle riunioni di giunta camerale con all’ordine del giorno l’insostituibile, indispensabile aeroporto di Pontecagnano? La magistratura che -ahimé!- mi conosce sin troppo bene anche perché abbiamo un rapporto -come dire?- di amore/odio per via di divergenze di opinioni su fatti diversi, immagino stia ridendo anch’essa nell’apprendere questa novità del doppio ricorso contestuale: uno con il deposito della solita querela per diffamazione (non bastava forse?) e l’altro con l’esplicito invito alle toghe ad intervenire. Capolavori che possono realizzarsi solo in posto particolari, non c’è che dire. E, a quanto pare, la Cciaa di Salerno ed universo collegato è uno di questi.

Per chiudere, caro direttore, volevo solo dirti che appena possibile ti manderò la IV puntata dell’inchiesta. Da dove te la manderò ancora non posso stabilirlo visto che se l’invito della Cciaa (?) verrà accolto potrei essere ovunque. Ma di sicuro te la manderò: e, vedrai, ti divertirai. Almeno quanto ti divertirai a leggere- a partire da ieri sera- dell’ospitalità data alla nota della Cciaa da parte di testate che non hanno parlato dell’argomento. Un modo come un altro per smentire una notizia mai pubblicata. Non è meraviglioso?

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Cronache del Salernitano” del 28 agosto 2014)

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