ARCHIVIOFine della corsa, il sindaco Pd ‘decreta’ la chiusura della ‘clinica del Pd’: non rispetta la legge

admin16/06/2014
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Comune Eboli nuova

Pare sia finita, che non ci siano vie d’uscita. L’Ises chiuderà i battenti, lo ha deciso il Comune di Eboli (foto). Se ancora ci fosse qualcuno che ne ignori la storia, parliamo di un presidio per disabili che incassa (incassava) circa 4mln di euro annui, sprovvisto dei requisiti di legge. Punto. Il resto è aria fritta.

 

Il comune chiude l’istruttoria, il centro non ha ottemperato alle prescrizioni Asl. Non c’è alternativa, l’ipotesi di delocalizzazione di cui pure s’è cianciato è un’evidente scemenza: la legge invocata riguarda il sociale (ragazze madri, tossicodipendenti, etc.) e non il sanitario, svolto da privati o onlus iscritti in un apposito albo e per progetti con immobili già esistenti.

Le carte che fanno girare dal comune  espongono invece al ridicolo -ove mai si possa andar oltre- i consiglieri che le patrocinano. Dicevamo che l’iter è concluso, i termini sono spirati il 12 giugno. Lo sapevano tutti, soprattutto Melchionda che così come ha scoperchiato la pentola rendendo nota l’irregolarità dell’Ises (salvo poi produrre carte diverse, facendo un macello dalle temibili conseguenze, specie quando i lavoratori capiranno cos’è veramente successo) così dovrà fare ora firmando la chiusura. Al settore Ambiente e Manutenzione del comune stanno preparando il documento conclusivo.

L’Ises lo sapeva dal 20 maggio, data della notifica del termine finale indirizzata al centro, all’Asl e allo stesso sindaco. L’oggetto era: “Attività di verifica e valutazione della permanenza dei requisiti minimi per l’autorizzazione sanitaria. Diffida ad adempiere e comunicazione di avvio del procedimento L.241/90. Richiesta di proroga-Riscontro”. Premesso che pure su queste proroghe ci sarebbe da scrivere un libro, ciò che ora conta è il merito della diffida. L’Ises, in pratica, continuava a chiedere dilazioni nonostante abbia avuto circa 20 d’anni di tempo, il comune gliele concedeva (si scorra l’elenco delle proroghe concesse agli altri comuni mortali e si capirà di cosa parliamo) ma ora che le cose stanno messe male non c’è più trippa per gatti.

Scrivono i dirigenti comunali: «Si concede un ulteriore termine per produrre quanto necessario entro e non oltre il 2/06/2014. Pertanto, il procedimento di che trattasi, sarà concluso entro il 12/06/2014». Cioè tre giorni fa. Cronache ha chiesto un riscontro all’ufficio. Che ha confermato. Ora tocca a Melchionda. La firma nelle prossime ore.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Cronache del Salernitano” del 15 giugno 2014)

* Questa è la versione originale dell’articolo pubblicato  sul quotidiano diretto da Tommaso D’Angelo. Quello uscito sull’edizione del 15 giugno era monco di alcune parti.

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