ARCHIVIOQuel pasticciaccio brutto della scuola calcio: Emanuele Belardi «para» il sindaco della sua città

admin17/02/2013
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Belardi EmanueleMelchionda Martino 2

Chi glielo doveva dire all’ex portiere della Juventus (tra le altre squadre) che un giorno si sarebbe trovato a difendere la propria «porta» dall’assalto di un sindaco? Incredibile a dirsi ma ad Emanuele Belardi (foto a sinistra), brillante atleta ebolitano dai diffusi successi nel mondo del calcio professionistico, da qualche mese ronza attorno alla testa una fastidiosissima mosca: il primo cittadino di Eboli Martino Melchionda (foto a destra).

Si racconta che tra i due, dopo una temporanea luna di miele che illuminò i giorni e le notti della campagna elettorale del 2010 (quella per il secondo mandato consecutivo di Melchionda) sia ormai guerra aperta. Eolopress s’è già occupato di questa vicenda in un report dello scorso autunno. Oggi tocca riparlarne alla luce di un volantino di imminente diffusione nel centro della piana del Sele, firmato sia da Emanuele Belardi che dal fratello Felice, dal titolo “Impianti sportivi di sant’Antonio: una questione politica?” (vedi sotto il testo integrale)

Gli impianti in questione, praticamente, erano stati affidati alla società sportiva del calciatore per realizzarvi una scuola calcio. Come poi fu. Dopo un periodo di reciproca soddisfazione il rapporto tra Melchionda e i fratelli Belardi va in crisi: senza scendere nel dettaglio burocratico della faccenda (è tutto riepilogato nel volantino) basti sapere che la struttura venne data in uso ai Belardi, che la rilevarono da una precedente gestione; il contratto avrebbe visto la sua scadenza naturale nel 2012 ma il sindaco decide di rinnovarlo con due anni di anticipo (si era sotto elezioni ed i voti che una figura come Belardi avrebbe potuto drenare non erano di poco conto); le cose vanno avanti ancora qualche mese fino a quando il rapporto entra in crisi e tra i due cala il gelo. Un gelo «eloquente», nel senso che tra una dichiarazione stampa e l’altra (reciproche) alla fine ne resta in piedi una in particolare.

«Belardi pensi a saldare la morosità pregressa visto che ha lasciato una situazione debitoria per la gestione di Sant’Antonio», disse, più o meno letteralmente, il sindaco di Eboli. Ora, dal momento che Belardi è un calciatore di successo e che, teoricamente, non ha affanni economici del livello richiesto da questa storia (si tratta di alcune decine di migliaia di euro) è evidente che qualcosa abbia determinato l’atleta a decidersi di diffondere il volantino per far luce definitivamente sulla storia. Non ultima, la buona reputazione personale e professionale di cui gode.

Al di là degli aspetti specifici, c’è un passaggio che attira l’attenzione più di altri: è quando i fratelli Belardi al punto 2 del volantino parlano di «…15mila euro di buonuscita al presidente uscente (degli impianti, ndr) su indicazione del sindaco come ristoro per le migliorie apportate». Cioè, se abbiamo capito bene, ci sarebbe un sindaco che chiede ad un privato di dare una discreta sommetta di danaro ad un altro privato: il che, in linea teorica, potrebbe anche non voler dire nulla se non fosse che la cosa si è materializzata in prossimità di una tornata elettorale.

Viene facile da chiedersi a questo punto: come sono stati dati questi soldi? In contanti? In assegni? Dove sarebbero avvenuta la consegna e a fronte di quale documentazione e per quali opere? Se le pezze d’appoggio sono le stesse che Eolopress ha potuto visionare, c’è qualcosa che non torna, fatta salva la possibilità di aver male interpretato gli eventi.

In ogni caso, finché è roba tra privati nessuno scandalo (ci mancherebbe) ma nel momento in cui a mediare su questi terreni così scivolosi è un uomo politico che di fatto bypassa l’iter procedurale che tutti gli altri cittadini sono obbligati a seguire, per giunta in periodo elettorale, va da sé porsi qualche domanda.

Può darsi che qualche particolare sfugga e che le notizie non siano complete ma, per il momento, c’è uno scritto ufficiale firmato da chi, si immagina, difficilmente spenderebbe la propria immagine e la propria reputazione in contesti del genere.

Peppe Rinaldi

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IL VOLANTINO

 

 

Impianti Sportivi di Sant’Antonio: una questione politica?

 

 

 

In merito alla richiesta fatta dal sindaco di Eboli del pagamento delle rette di fitto arretrate per la gestione del centro sportivo Sant’Antonio ci preme chiarire alcuni passaggi omessi dalle esternazioni fatte a mezzo stampa dallo stesso sindaco.

 

 

 

  • I sottoscritti subentrano il 01.10.2009 alla presidenza della N.A.G.C. Pezzullo per evitare che la stessa società chiudesse e visto il rapporto di affetto che da sempre ha legato la scuola calcio N.A.G.C. ad Emanuele decidemmo di risollevarne le sorti.
  • La situazione che troviamo è di 12.275.19 € di debiti pregressi di cui 10.150,00 scorporati per lavori nel 2006 e 2.575.19 da pagare entro il 30.09.06 e 30.11.06 mai pagate, oltre € 15.000,00 di buonuscita al presidente uscente su indicazione del sindaco come ristoro delle migliorie apportate alla struttura.
  • il canone di fitto pari ad € 465,00€ sarebbe in questo modo già anticipato per mesi 32.
  • Le opere di miglioria apportate non sono sufficienti al regolare svolgimento di una scuola calcio decente così in accordo col  sindaco proponiamo un sostanziale e dispendioso piano di investimento a fronte di un eventuale rinnovo del contratto per ammortizzare una parte dei costi. 
  • Il sindaco, convoca personalmente la giunta comunale che con delibera n. 60 del 11/02/2010 prolunga il contratto di locazione con immediata eseguibilità ben sapendo che fino a quel momento nessun canone di fitto era stato da noi pagato in quanto ampiamente anticipato.

 

Ora alcune domanda vengono spontanee:

 

  • Un cittadino comune che fitta un immobile e non riceve nemmeno un canone mensile, propone il rinnovo del contratto?
  • Come mai il sindaco dal 30.11.06 al 30.09.09 non si è preoccupato di recuperare le morosità pregresse fatte dalla precedente gestione?
  • Al sindaco faceva comodo per fini politici che la struttura fosse affidata ai fratelli Belardi oppure davvero tiene a cuore le sorti del centro?
  • Se è la prima risposta ad avere più corpo probabilmente per questo motivo ci “indicava” ogni anno almeno 20/30 bambini disagiati da istruire gratuitamente?
  • Se invece dovessimo pensare che tiene a cuore le sorti del centro sportivo di Sant’Antonio è sufficiente fare un giro sulla struttura per vedere oggi come è ridotta.
  • Può avere influito sulla decisione improvvisa del sindaco di chiedere ulteriori soldi ai sottoscritti per metterci in difficoltà dando vantaggio ad una locale scuola calcio di Eboli, il cui presidente, eletto all’opposizione, si ritrova stampella di sostegno del sindaco?
  • Per questo motivo fino al momento in cui era chiusa la campagna acquisti dei consiglieri comunali il sindaco presenziava abitualmente alle nostre manifestazioni (basta vedere il blog di Del Mese ed il nostro sito), poi quando il consigliere presidente di un’altra scuola calcio decide di trasferirsi in maggioranza il sindaco di  tenta di boicottarci per favorire l’altra scuola calcio.

 

Noi crediamo che chi fa scuola calcio per bambini vada comunque seguito con attenzione dalla comunità e dalla politica, ma creare ostacoli ad alcuni per avvantaggiare altri è squallido quando si parla di bimbi. Tra l’altro la scuola calcio in questione non avrebbe e non ha bisogno di nessun aiuto in quanto negli anni ha dimostrato,come abbiamo fatto anche presso la scuola calcio Belardi, di saper insegnare ed educare allo sport centinaia di bambini nel rispetto delle regole e dei valori,

 

Sul sito www.scuolacalcioemanuelebelardi.it troverete l’elenco delle fatture, delle comunicazioni protocollate, degli assegni e di tutti i documenti perché da sempre la trasparenza e la correttezza sono fondamenta del nostro essere, specie quando si parla di bambini.

 

Emanuele e Felice Belardi

 

 

 

 

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