ARCHIVIOSalerno, De Luca sui pm: «Deformazione culturale fuori dalla costituzione»

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SALERNO- Parole di buonsenso e che, in teoria, dovrebbero passare inosservate in un Paese civile, quelle pronunciate dal sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca (foto) durante il suo appuntamento del venerdì sull’emittente locale Lira Tv. Al contrario, colpiscono a causa della sua storica appartenenza politica: il primo cittadino è ancora dirigente di peso del Pd, un partito divorato dal giustizialismo, anche se non sembra se si considera la sua posizione sull’argomento centrale della vita politica italiana cui siamo impancati da circa 20 anni: il rapporto con la magistratura e la deriva assunta da questo “potere dello stato” negli ultimi tempi. Di seguito la sintesi dell’intervento di De Luca diffusa dal suo ufficio stampa, che volentieri pubblichiamo integralmente: «Non c’è senso di responsabilità, ognuno va per conto suo. Vale soprattutto per il sistema giudiziario.

Cade in questi giorni il ventennale dell’uccisione di Paolo Borsellino, un personaggio che ha testimoniato con la vita cosa significhi avere senso del dovere e delle istituzioni, cosa significhi vivere non secondo quello che conviene ma secondo quello che è moralmente doveroso. Ma anche in questa realtà abbiamo gli eroi, i martiri, ma anche le sbavature. In Italia è andata crescendo una deformazione del sistema giudiziario per cui non è più chiaro un assunto fondamentale: tutte le istituzioni pubbliche sono al servizio della libertà della persona, non il contrario; il bene che dobbiamo tutelare tutti e al di sopra di ogni cosa è la libertà del cittadino, altrimenti arriviamo a concezioni mostruose dello Stato in cui la sostanza è lo Stato e l’appendice è la persona, la sua esistenza. È andato crescendo anche un elemento di deformazione culturale riguardante la figura del Pubblico Ministero, una funzione che oggi non rispetta più la sostanza del dettato costituzionale: il PM non deve avere come obiettivo la ricerca del colpevole, ma della verità, che è un’altra cosa; se dalla verità risultano elementi di colpevolezza allora si fa l’imputazione e si chiede il processo; se la verità suggerisce altre scelte si ha il dovere di fermarsi. Invece il senso comune pensa che se il PM verifica l’innocenza di una persona comunque deve andare avanti.. E poi un’altra degenerazione non degna di un paese civile è questa connessione perversa della giustizia con il mondo dell’informazione e della rete. Spesso con questi giochini si tocca la vita e la dignità delle persone, si crea un clima di fumo e si crea anche un danno economico, perché certe vicende sconsigliano investimenti i! n un com une o in un paese. E a testimoniare tutto ciò ci sono alcune vicende giudiziarie degli ultimi giorni, come quella dei Picarielli. Erano in programma circa 500 alloggi: per anni si sono bloccati gli investimenti, con un danno immenso per il Comune di Salerno e con danni in termini di perdita di posti di lavoro. Dopo 7 anni è finito tutto e i dipendenti comunali sono stati prosciolti, così come risultano estranei ai fatti anche nella vicenda Angellara»

 

Redazione Eolopress

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