AGORA'SaluteMille bambini in cerca di cure tra scartoffie e liste d’attesa

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Si fa presto a dire bambini, specie in tempi come questi dove la mercificazione dei più piccoli o diventa prassi istituzionale (vedi il recente caso di Bibbiano) o, peggio, si trasforma in un “diritto” per soddisfare i desideri di specifiche categorie sociali. E si fa presto pure a dire “diritto alla salute”, peraltro sancito dalla carta fondamentale, la famosa “Costituzione più bella del mondo”: poi c’è la realtà che non solo genera mostri ma fornisce a volte surreali situazioni in cui, ad esempio, una Asl prescrive cure mediche senza però garantire la possibilità di ottenere le terapie conseguenti. Una vecchia storia che riguarda un po’ ogni ambito della sanità della Regione Campania: solo che quando si tratta di bambini, specie se malati, non c’è budget che debba tenere, lista d’attesa che possa essere presa in considerazione, carenza di fondi che meriti di essere invocata, fabbisogno che necessiti di esser calcolato e via dicendo.

Oggi , in provincia di Salerno, si assiste ad una vera e propria emergenza: un migliaio di bambini con deficit cognitivi, neurologici o di altra natura staziona in attesa di trovare un posto nei centri specializzati a causa dei “rituali” grovigli amministrativi che, a dispetto della stessa buona volontà del governo regionale, bloccano tutto con verosimile aggravamento delle condizioni di salute degli stessi. Un bambino non può aspettare, non curato peggiorerà giorno per giorno con tutto quel che significa in termini di ricaduta futura, nonché attuale, sulle famiglie, sulla collettività e sugli stessi bilanci che si dice di voler tenere sotto stretto controllo.

La situazione

I bambini in attesa di cure riabilitative a Salerno si stima siano circa mille e aspettino mediamente da 160 giorni. Uno dei principali centri di riabilitazione del territorio, Villa dei Fiori, rompe gli indugi e si rivolge alla Asl.

Sono tanti i bambini che da centinaia di giorni aspettano cure che la stessa Asl ha prescritto loro. Il tema, drammatico, riemerge in queste ore con una lettera che la struttura ha inviato a via Nizza.
Il motivo è una informativa che proprio la Asl (commissariata) ha mandato a tutti i centri di riabilitazione per dire che c’è un nuovo modulo con cui devono comunicare le loro liste di attesa. Il senso della lettera di Villa dei Fiori è questo: “bene cambiare i moduli, che saranno utili per le statistiche, però il problema vero è come fare in modo concretamente che questi bambini possano accedere subito alle cure. Cure urgenti e che sono un diritto stabilito anche dalle normative regionali”.
Nella lettera vengono riportate tutte le norme, a partire dal decreto n. 99 di pochi mesi fa (dicembre 2018), dove si legge che “Il minore è il soggetto con età fino a diciotto anni e ha il diritto di godere del migliore stato di salute possibile e di poter accedere a cure sanitarie dedicate ed appropriate ai suoi bisogni, condizione essenziale in tutte le fasi della vita, in particolare per l’età evolutiva”. Solo per Villa dei Fiori i minori in attesa sono 49, tutti compresi da 0 e 11 anni. La media della loro attesa è di 160 giorni. Numeri che colpiscono. Colpisce ancora di più che per i pazienti da 0 a 2 anni l’attesa media è di 180 giorni, praticamente aspettano di essere curati da quando sono nati. Mettersi nei panni dei loro genitori fa venire i brividi.
Ma quanti sono in tutta la provincia i minori in attesa di cure riabilitative? Il numero esatto non viene fatto, c’è però una stima che si ricava dalla proiezione dei dati del centro di Nocera: circa mille. Ma in verità, si spiega nella lettera, i pazienti sarebbero molti di più, perché in molti o si rassegnano e quindi rinunciano, o si rivolgono ad altre Asl diventando “migranti sanitari”. Il che è un doppio paradosso. In primo luogo perché la Regione, per Decreto, ha detto che “La migrazione sanitaria in età evolutiva rappresenta per la Regione un fenomeno rilevante da contrastare.” In secondo luogo, cosa che è stata rimarcata più volte anche in altre occasioni, perché così i costi della ASL di Salerno aumentano.
Insomma, sembra essere il messaggio, i nuovi moduli possono essere anche i più belli del mondo, ma non curano i bambini. E su questo, comunque la si pensi, è difficile dargli torto.

Peppe Rinaldi

Giornalista

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