BazArtCulturaL’arte figurativa ne “I racconti del tempo” di Rosario Pinto

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Sarà il museo storico archeologico di Nola ad ospitare Rosario Pinto e la sua ultima fatica, nei suoi “racconti del tempo” vicende umane si intrecciano con l’universale, dando vita ad una narrazione dell’esperienza umana scandita dal tempo. 
Il libro, edito da PrinartEdizioni, sarà presentato mercoledì 17 aprile alle ore 17.00 in presenza del direttore del museo Giacomo Franzese, di Giovanni Cardone storico e critico d’arte e dell’autore, Rosario Pinto, storico e critico d’arte.

Ne “I racconti del tempo” Rosario Pinto sviluppa una materia che delinea fatti e personaggi che l’autore ha provveduto a creare, elaborando, con la propria libertà creativa, vicende umane in cui il dato storico si intreccia con la fantasia, per dare corpo ad una narrazione che non trova appoggio nel dato autobiografico, ma solo nel dato di quell’esperienza umana che può maturarsi, man mano, con lo scorrere del tempo. Ciò spiega perché il titolo della raccolta sia di I racconti del Tempo, giacché l’autore è profondamente convinto del valore che assume il tempo – inteso sia come misura che come indirizzo ontico – nel corso delle vicende universali ed umane. Questo volume, che ha una sua sotterranea strutturazione geometrica, si compone di sedici racconti scritti nell’arco di cinquant’anni, recentemente ripresi per poterne formulare una raccolta organica.

“C’è un fil rouge che attraversa tutti i racconti: ed è il legame, che tutti li accomuna, del riferimento – ciascun racconto a suo modo – alle arti figurative, che sono il protagonista fantasmatico di tutta la raccolta. Si dipanano vicende, nei primi otto racconti, che sono variamente ambientate nel corso della storia degli uomini: a partire dall’età paleolitica, fino al Settecento illuministico, passando per la Atene delle Panatenee e, poi, per gli anni del Regno fridericiano e per quelli del Viceregno spagnolo. Il secondo gruppo di otto racconti, invece, propone vicende ambientate tutte nel secondo cinquantennio del ‘900, con qualche proiezione di sguardo anche verso un prossimo futuro di cui viene suggerita una possibile profilatura.
Vicende umane: avventura, amore, tradimento, generosità d’animo, eroismo, sensualità, gioia, dolore, queste sono le componenti sostanziali che si intrecciano in un processo narrativo che si prefigge di essere incalzante, scritto secondo i parametri che i medievali definirono dei ‘quattro sensi della scrittura’. L’intento dell’autore- come spiega Giovanni Cardone- è quello di produrre una narrazione fruibile a vari livelli, dal più semplice di una lettura spensierata e distensiva, fino a quello di una lettura impegnata, al cui interno Rosario Pinto suggerisce, unitamente con una prospettiva di Weltanschauung, il coinvolgimento del lettore in un contributo fruitivo allargato, ove chi legge possa sentirsi protagonista, quasi affiancando l’autore nell’immaginare differenti epiloghi e premesse per queste storie che cercano di proporre sempre, unitamente con la conclusione suggerita dallo scrittore, anche altre possibili opportunità di sviluppo”. 

 

Redazione Eolopress

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