OmissisPolisIl tour di Martina a Scampia scatena polemiche nel Pd: tanto per cambiare

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La carovana «misericordiosa» del Partito Democratico nelle periferie d’Italia ha fatto tappa ieri a Scampia, quartiere napoletano che non necessita di presentazioni ulteriori. Maurizio Martina dopo Tor Bella Monaca di Roma sposta la sua falange -la segreteria nazionale Dem- nei luoghi che hanno fatto la fortuna di quel Saviano che, manco a dirlo, nella stessa giornata s’era preso un paio di fucilate («C’è chi lucra sulla camorra con i diritti d’autore») dal governatore Pd De Luca.

Ma nel tentativo di recuperare credibilità agli occhi di chi da circa venti anni votava quel partito solo in cambio di qualche banconota, il diavolo ci ha messo lo zampino: i circoli locali, alcune municipalità, pezzi ampi della dirigenza Dem, rappresentanti istituzionali, pare non ne fossero informati al di là di una ristretta cerchia. Di qui polemiche roventi più della canicola di queste ore, che hanno reso evanescente il caritatevole sforzo dei vertici nazionali di «individuare le aree di povertà educativa (sic! Ndr) delle nostre città per investire risorse straordinarie» come il segretario ha tenuto a precisare non prima di annunciare una «grande mobilitazione antirazzista» per settembre.

E, a conferma di un certo scollamento dalla realtà, ecco che la massima dirigenza Democrat va ad infilarsi in un tunnel grazie all’apertura fatta da Gianni Cuperlo, responsabile delle alleanze, al nemico n.1 del “proprio” presidente di Regione, cioè al sindaco De Magistris che in sette anni e passa di potere di quella Scampia non ha cambiato neppure un connotato. Un po’ come aveva fatto qualche settimana fa con Andrea Orlando. «Napoli è amministrata da un sindaco che guarda alla nostra metà del campo. Il dialogo va assolutamente coltivato. Come abbiamo fatto a Milano» ha detto Cuperlo. Apriti cielo: partono subito i missili della parlamentare Valeria Valente, a seguire la segretaria regionale Assunta Tartaglione e, infine, a scampagnata ancora non conclusa, una nota di alcuni circoli Pd: «Vogliamo un partito capace di rappresentare un’alternativa seria alla falsa sinistra di De Magistris». Insomma, tutto in perfetto stile Dem. La girandola ricomincia.

Dal quotidiano “Libero” dell’1 agosto 2018

Peppe Rinaldi

Giornalista

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