CulturaEboli e lo «scorzamauriello»: una storia senza tempo

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Uno spiritello dispettoso, ma a volte sa essere anche generoso, e con in testa un singolare cappuccio rosso, si aggira tra i vicoli del borgo antico di Eboli, nel Salernitano. Lo “scorzamauriello” è per gli ebolitani un po’ come “u’ munaciello” lo è per Napoli o il “monachicchio” per i lucani.


Questa figura evanescente, protagonista di molti racconti popolari è una leggenda che ancora ora oggi vive tra le mura dell’antica città e nei ricordi degli anziani. Tra i tanti aneddoti tramandati su questi strani “folletti”, alcuni raccontano di visite periodiche ad alcune famiglie della zona. Difficile vederli in volto, il rischio era quello di indispettire il piccolo ospite, ma le tracce del suo passaggio erano più che evidenti: oggetti fuori posto o dispense vuotate. Ma guai a parlarne, alla prima ruberia ne sarebbe seguita di certo un’altra, e così lo spiritello si divertiva alle spalle del malcapitato.

C’è chi invece racconta di incontri piacevoli con lo “scorzamauriello”, che se accolto con benevolenza era solito lasciare piccole somme di denaro o leccornie per i più piccoli.
Ricordo che una mia giovane amica mi confidò di aver ricevuto la visita dello scorzamauriello. Dopo essersi affacciata al davanzale della finestra attratta da una voce, vide all’improvviso comparire davanti a sè un piccolo pettine per la sua acconciatura. Era un dono dello “spiritello” buono. Ma dal giorno della confidenza fatta a me non ebbe più pace, aveva svelato il segreto e lo scorzamauriello cominciò a fare dispetti, ma non solo a lei, a tutta la famiglia. Di notte udiva strani rumori, di giorno trovava le credenze a soqquadro”, così nei ricordi della signora Filomena Giacobbe, morta nel 2006 alla veneranda età di cento anni.

I racconti e le leggende popolari, tramandate oralmente e che si radicano in un passato lontano, fanno parte del bagaglio culturale di ogni comunità. Il rapporto profondo con il soprannaturale e con la superstizione, che caratterizza soprattutto i territori del Sud, non era altro che un modo scaramantico di giustificare le avversità, e dunque l’opera del maligno.

Ad Eboli nel centro storico, da dieci anni, il 31 ottobre l’associazione “Le Tavole del Borgo” organizza l’evento “La Notte dello Scorzamauriello”, dove la figura del folletto torna protagonista, scalzando di fatto streghe e zombie, di celtica provenienza, celebrati nella notte di Halloween. Tra vicoli e “scalelle” del centro storico si alterneranno cene spettacolo e racconti della tradizione popolare, alla riscoperta dei personaggi del folclore locale con ambientazioni a tema e figuranti in costume.
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Emanuela Carrafiello

Giornalista

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