CronachePositano, sigilli al depuratore. Nove gli indagati

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Sequestrata dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Salerno la linea di trattamento dei fanghi del depuratore di Positano. Le operazioni sono state condotte dagli uomini dell’Arma, agli ordini del capitano Giuseppe Ambrosone, su richiesta della Procura di Salerno

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Il gip del Tribunale di Salerno ha disposto il provvedimento per emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione e per smaltimento illecito di rifiuti liquidi. Nove le persone sottoposte ad indagine, tra cui il sindaco di Positano, Michele De Lucia, del responsabile dell’ufficio tecnico preposto e di sette addetti della Ausino spa.
Secondo gli inquirenti la linea di trattamento fanghi installata presso il depuratore del Comune della costiera amalfitana produceva emissioni in atmosfera in assenza dell’autorizzazione prescritta dalla legge e, sempre in assenza di autorizzazione, si procedeva allo smaltimento di questi rifiuti liquidi, sostanze sporche che andavano trattate, invece, come rifiuti speciali e non immesse nel processo depurativo.

“Vogliamo capire di cosa si tratta e se è un atto dovuto. L’importante – dice De Lucia, interpellato dall’Ansa – è che ci hanno certificato che il depuratore funziona e il nostro mare è pulito, come viene ampiamente detto dal gip nella relazione che ci hanno notificato. Siamo sereni e tranquilli per il buon svolgimento dell’estate. L’impianto di depurazione continua a funzionare, non è stato sequestrato visto che il provvedimento riguarda solo la linea di trattamento dei fanghi. Siamo vicini anche alla Procura che giustamente mette in risalto un problema serio”.

Redazione Eolopress

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