MercatoConfartigianato: deducibilità IMU pesa per 1,4 miliardi

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L’indeducibilità dell’Imu genera un aggravio del prelievo fiscale sulle imprese perché genera l’effetto perverso di ‘ulteriori tasse sulle tasse’ e determina un extra gettito di Irpef ed Irap per le imprese che è stimato in 1.403 milioni di euro. Lo riporta un’analisi sul fisco locale svolta da Confartigianato che, insieme a Rete Imprese Italia, chiede al Governo che nella Legge di stabilità che sia abrogata la ‘tassa sulla tassa’, mediante la piena deducibilità dell’Imu.

L’analisi dell’impatto della ‘tassa sulla tassa’ su una micro impresa tipo di cinque addetti, spiega l’associazione, considera che l’Imu per questa tipologia di impresa ammonta a 3.158 euro mentre nel complesso la ‘tassa sulla tassa’ pagata dall’impresa ammonta a 916 euro di maggiore prelievo Irpef ed Irap, incrementando dell’8,9% il prelievo locale dei cinque tributi, calcolato in 2.050 euro per addetto, pari ad un extra gettito di 183 euro per addetto.
L’Imu infatti risulta deducibile ai fini delle imposte dirette solo nella misura del 20% mentre ai fini Irap è totalmente indeducibile, con un impatto evidente sui conti economici delle imprese: ne consegue che l’Imu deducibile è pari a 632 euro e sui restanti 2.526 euro di Imu indeducibile ai fini dell’imposta sui redditi si paga una maggiore Irpef e relative addizionali regionale e comunale per 780 euro. Inoltre sull’importo totale di Imu si applica l’aliquota media effettiva dell’Irap del 4,30% che determina un pagamento di maggiore Irap per 136 euro.
In valore assoluto la ‘tassa sulla tassa’ più elevata si riscontra in Campania con un maggiore prelievo di 975 euro per impresa, seguita dalla Calabria con 963 euro, la Sicilia con 958 euro, il Lazio con 951 euro, le Marche e la Toscana con 941 euro. In termini relativi, a fronte di una incidenza media del totale effetto dell’indeducibilità dell’Imu sul totale dei 5 tributi locali dell’8,9%, si arriva ai valori massimi di Toscana e Liguria entrambe con il 9,5% e Valle d’Aosta con il 9,3%, mentre i valori minori sono quelli del Molise con l’8,1% e di Calabria, Campania e Lazio, tutte sull’8,4
%.

Redazione Eolopress

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