ViaggiNovi Velia: passeggiata in quota per raggiungere il Gelbison

https://www.eolopress.it/index/wp-content/uploads/2017/11/e747d42ca54d8351307c242f5bf166fc-700x467.jpg

Si parte dal borgo medievale di Novi Velia (Sa) e si sale in quota 1000 metri per raggiungere, seguendo l’antico sentiero dei pellegrini, il Monte Sacro o Gelbison. E’ l’associazione Mundus Vivendi a farsi promotore di una suggestiva escursione sui colli cilentani alla scoperta di panorami mozzafiato ed antiche fortificazioni normanne.   

La giornata prevede il raduno nel borgo medievale di Novi Velia e il trasferimento presso l’area attrezzata di Fiumefreddo, a quota 1000 m. Da qui parte il percorso a piedi, lungo il lastricato della sacra via dei pellegrini, che attraversa un fitto bosco di querce, castagni e faggi fino alla vetta. Qui si raggiunge il bel santuario, interamente in pietra a vista, dedicato alla Madonna, a quota 1705 m. Il complesso si articola attorno alla chiesa risalente al primo novecento, con annesse numerose pertinenze, dalla foresteria agli ambienti per la ristorazione. Sull’ampio sagrato sorge inoltre la cappella di S.Bartolomeo e il solitario campanile, mentre su tutto svetta la grande croce d’acciao visibile a chilometri di distanza. Il sagrato costituisce anche uno splendido belvedere con vedute che spaziano su tutto il Cilento, fino alla Calabria e la Basilicata a sud e ai Picentini a nord. 

Il culto mariano sul monte Gelbison è probabilmente legato all’arrivo dei monaci italo-greci dei secoli VIII-IX, ma si ritiene che fin dall’antichità la montagna sia stata oggetto di venerazione da parte delle popolazioni italiche. Il nome Gelbison deriva dall’arabo “gebel el son”, ovvero “monte dell’idolo” e andrebbe attribuito ai pirati musulmani che avevano occupato parte delle coste cilentane verso la fine del IX sec. La venerazione per la Madonna del Monte si è estesa anche al di fuori dei confini regionali, interessando comunità calabresi e lucane. Quella del Gelbison è altresì la maggiore delle “Sette Sorelle”, definizione che raccoglie i sette più importanti luoghi di culto mariano nel Cilento, analogamente alle Sette Sorelle campane delle aree vesuviana, nocerino-sarnese ed irpina. A differenza però di queste ultime, i canti dei pellegrini non sono accompagnati dalle tammorre, ma da ciaramelle, zampogne ed organetti, secondo la tipica tradizione musicale cilentana dove le percussioni hanno meno rilevanza. Il santuario è aperto da maggio ai primi di ottobre.
Al ritorno dal Monte, si vuol concludere la giornata visitando il bel borgo di Novi Velia, su cui domina la torre quadrangolare, rarissimo esempio di fortificazione normanna ancora esistente nel Cilento.
Il pranzo è a sacco e a cura dei partecipanti.
Per meglio ottimizzare i tempi, si organizzeranno le auto in modo da trasferirne alcune in sosta presso il santuario, così da averle a disposizione per il ritorno in paese. In questa maniera, la visita al centro storico sarà più agevole.


L’escursione è gratuita per i soci FIE, mentre costa €5 per i non soci e comprende l’assicurazione giornaliera.

Appuntamento ore 9 a Novi Velia, presso giardini pubblici di via degli Enotri, all’ingresso del centro abitato.

Dati dell’escursione:
Percorso Andata a piedi, Ritorno in auto
Durata: ore 3
Lunghezza: km3
Dislivello: 700 m
Difficoltà: EE
Note: Munirsi di acqua. 
Portarsi abiti adatti al freddo per via dell’altitudine e della possibile presenza di vento.

Per info: Luigi PUGLIA 328-4218682

Redazione Eolopress

Leave a Reply