ARCHIVIOCronacheNon regge la separazione dal marito: avvelena il figlio di due anni e si ammazza

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La scena è di quelle sconvolgenti, come succede sempre quando tra le vittime ci sono bambini. Madre e figlio riversi sul letto, immersi nel sangue, tutti e due morti da qualche ora. La scena richiamata è quella che si sarebbero trovati davanti il fratello e la sorella di Anna Esposito, 35 anni, operaia in una fabbrica di guanti, dopo aver sfondato la porta della stanza da letto nella quale la donna si era chiusa. Siamo a Melito, vicino Napoli.

 

 

Anna Esposito avrebbe prima stordito il figlio Gaetano, poco meno di due anni, con una dose massiccia di farmaci (sembra sia «nimesulide» antinfiammatorio per piccoli dolori, cefalee, etc) e poi con un coltello è passata alla seconda mossa di quel piano malato ed infernale. Ha prima tentato di tagliarsi le vene ma, avendo inciso gli avambracci in senso verticale, morire diventava complicato. Ha quindi diretto la lama verso la gola e con un taglio netto l’ha recisa. Riuscendo a togliersi la vita in breve tempo. Dai rilievi emerge come il piccolo non sia stato colpito, l’esame necroscopico ha riscontrato l’assenza di tagli.

Anna sembra stesse attraversando un periodo di depressione causata dalla prossima separazione dal marito. E a lei il peso deve’essere sembratto eccessivo. Aveva trascorso la domenica delle Palme a casa dei genitori, tutto si era svolto nella completa ordinarietà di un giorno di festa in famiglia, niente lasciava intendere che stesse preparando un simile gesto. La prospettiva di una vita in solitudine, con un figlio da tirar su forse l’ha schiacciata.

Verso sera la sorella di Anna prova a chiamarla ma al cellulare non ha risposto. Stessa cosa per il fratello. Poi il bruttissimo sospetto e la corsa a casa. Silenzio anche al citofono, solo i vicini potevano risolvere la situazione perché avevano le chiavi di casa.

Sono entrati e non hanno trovato nessuno finché la porta della camera da letto non è stata sfondata. Il resto è il terribile spettacolo di un omicidio-suicidio. Gli inquirenti ne sono certi. In una lettera ha lasciato scritto: «Soffrirai al ricordo mio e di Gaetano». Era diretta al marito. Ora sarà solo questione di riscontri. Domani ci sarà l’autopsia.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 31 marzo 2015)

Redazione Eolopress

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